Paolo Massimo Ruggeri e la sua cosmologia cromatica

Paolo Massimo Ruggeri e la sua cosmologia cromatica

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Paolo Massimo Ruggeri e il suo caleidoscopio di colori intensi.

Paolo Massimo Ruggeri è forme libere, opere di ampio respiro su grandi tele, colori intensi. Nato a Cremona (1955) , studi compiuti a Parma, esperto e affermato artista, non ha mai cercato la visibilità delle mostre. Solo esposizioni di qualità e scelte, a Cortina D’Ampezzo, a Montecarlo, a S. Maria del Popolo a Roma, a Genova, a Salsomaggiore, al Castello Estense di Ferrara, a Milano e a Nizza. “Amo l’azzardo, il senso dell’armonia, l’equilibrio sottile e raffinato” spiega Paolo Massimo Ruggeri “da bambino mi piaceva disegnare, colorare, era il mio svago più che il gioco. Ero attratto dal mondo degli adulti.” Una sorta di precoce maturità. L’autore dichiara assonanze agli spazi di Klimt o a certi colori carichi di Van Gogh. Le pitture ad olio, morbido e steso, di Paolo Massimo Ruggeri, su tele di grande formato sono dinamiche, vibranti di luminosità, fortemente espressive. Sono composizioni cosmiche, spazi liberi di forme e di colori, vivaci in tutte le tonalità cromatiche, sviluppate dall’autore in una sorta di partenogenesi della pittura, che si moltiplica incessantemente in forme aliene, istintive, autonome. Paolo Massimo Ruggeri quando crea s’impegna a non essere razionale. Le sue composizioni nascono d’istinto, non si tratta di pittura mentale, c’è una sorta di stacco dal pensiero. Energie di grafica informale, di spazi, di tinte, di composizioni forse ricorrenti. Lirismo, sogno, armonie, utopie che si combinano o contrastano. Accostamenti repentini di colori eclatanti che danno corpo a effetti molto definiti o sfumati. Idee, sensazioni, miti nella loro rappresentazione universale, non sempre definiti, che si muovono, non sono statici. Dimensioni universali che significano tutto ciò che l’osservatore riesce a vedere ed ognuno a proprio modo. Universi liberi o paralleli che s’incrociano. Gli opposti non sono tali, ma s’intersecano, si toccano come nella significativa opera “Toccami”. Titoli magici alchemici fatati. Non c’è applicazione di prospettiva o di ombre nelle opere di Ruggeri. Esistono giochi di sovrapposizioni, suggestioni, stimoli iniziali, su cui si sviluppa la sintesi. Valori assoluti e primari degli elementi grammaticali della pittura: segno e colore. I quadri a grande formato di Ruggeri sono come porte aperte sul cosmo poetico e visionario, simbolo della sua arte.

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