Silvio “Gnaro” Mondinelli: il “signore” degli ottomila

Silvio “Gnaro” Mondinelli: il “signore” degli ottomila

posted in Eco Itinerario on by

Nativo della Valtrompia (Brescia) e naturalizzato “valsesiano” (Alagna Valsesia), Silvio “Gnaro” Mondinelli ha conquistato le quattordici cime più alte del pianeta.

Silvio “Gnaro” Mondinelli nasce il 24 giugno del 1958 a Gardone Valtrompia (Brescia) dove vive fino al 1976, anno nel quale si arruola nella Guardia di Finanza ed inizia a conoscere ed amare la montagna. Due anni più tardi, nel 1978, Gnaro viene trasferito nella caserma del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza in quel di Alagna Valsesia (Vercelli) al cospetto dello straordinario Monte Rosa, dove attualmente svolge servizio come “unità cinofila”. Gnaro ha compiuto moltissime ascensioni su buona parte delle nostre Alpi di cui alcune prime e prime ripetizioni (soprattutto sul massiccio del Rosa); nel 1981 Gnaro consegue il brevetto di “guida alpina” e a partire dal 1987 fino al 1991 è anche istruttore per preparare le future “guide alpine”. Le esperienze alpinistiche extra europee del nostro Gnaro nelle due Americhe (Nord e Sud), oltre a quelle asiatiche (Himalaya e Karakorum), iniziano nel 1984; Gnaro ha conquistato quattordici vette oltre ottomila entrando nella ristretta cerchia del “Club degli Ottomila”, ovvero di coloro che hanno terminato la “corsa agli ottomila”, per di più senza l’ausilio dell’ossigeno supplementare.

Con questo stesso spirito Gnaro si è avvicinato alle popolazioni locali incontrate nel corso delle spedizioni. Insieme al grande amico cineoperatore e fotoreporter Renato Andorno, purtroppo scomparso, ha iniziato a raccogliere fondi per aiutare la popolazione Sherpa della valle del Kumbu, in particolare i bambini. Con i fondi raccolti è stata finanziata la costruzione e la gestione di una scuola a Namche Bazar. Deciso a continuare l’impegno a favore delle popolazioni del Nepal, nel 2000 Gnaro, insieme a 7 amici, costituisce una ONLUS denominata «Amici del Monte Rosa» con il preciso scopo di portare un aiuto concreto alle popolazioni nepalesi. Il primo traguardo che la ONLUS ha raggiunto è quello di costruire e attrezzare un Trauma Point in un punto strategico sulla via principale che collega Kathmandu a Pokara allo scopo di assicurare assistenza qualificata e tempestiva alle numerosissime vittime di incidenti stradali.

La prima ascesa di un “ottomila” è stata compiuta da Maurice Herzog e Lousie Lachenal che hanno conquistato l’Annapurna (Dea dell’Abbondanza) il 3 giugno del 1950. Il primo uomo (alpinista) ad avere conquistato tutti e quattordici gli “ottomila” è stato l’italiano alto–atesino Rehinold Messner il quale ha completato l’impresa il 16 ottobre del 1986. L’anno successivo il forte alpinista polacco Jerzy Kukuczka (in competizione con lo stesso Messner) fu il secondo a fare “en plein” scalando tutte e quattordici le vette. Nessuna donna è riuscita fino ad ora a scalare tutti e quattordici gli “ottomila”. Esistono, infatti, a livello mondiale solamente tre “elementi femminili” che hanno nel loro “modestissimo” palmares solo undici “ottomila” e sono: l’italiana Nives Meroi, l’austriaca Gerlinde Kaltenbrunner e la spagnola Edurne Pasaban. Per quello che riguarda le scalate invernali tutti gli alpinisti che sono riusciti a portare a termine le scalate invernali per primi sono polacchi, tranne l’italiano Simone Moro. Nell’ambiente affascinante dell’alpinismo con la “a” maiuscola, “Gnaro” è conosciuto non solamente e non tanto per avere scalato tutte e quattordici le montagne più alte del pianeta (che superano gli “ottomila” metri) senza avere mai fatto uso dell’ossigeno supplementare durante ogni singola scalata, quanto per i molteplici soccorsi effettuati da Gnaro durante le sue spedizioni extra europee. Spesso proprio la decisione di portare aiuto a qualche alpinista in difficoltà, talvolta un amico oppure uno sconosciuto, si è rivelata determinante per il fallimento di una scalata alla vetta da parte del nostro Gnaro…

Altezza – Collocazione Geografica – Data Prima Scalata – Primo Scalatore

1. Everest – 8848 m – Cina/Nepal – 29 maggio 1953  – Edmund Hilary e Tenzing Norgay

2. K2 – 8611 m – Cina/Pakistan – 31 luglio 1954 – Achille Compagnoni e Lino Lacedelli

3. Kanchenjunga – 8586 m – India/Nepal – 25 maggio 1955 – George Band – Joe Brown

4. Lhotse – 8516 m – Cina/Nepal – 18 maggio 1956 – Fritz Luchsinger – Ernst Reiss

5. Makalu – 8463 m – Cina/Nepal – 15 maggio 1955 – Jean Couzy – Lionel Terray

6. Cho Oyu – 8201 m – Cina/Nepal – 19 ottobre 1954 – Joseph Joechler – Pasang Dawa Lama – Herbert Ticky

7. Dhaulagiri – 8167 m – Nepal – 13 maggio 1960 – Kurt Diemberger – Peter Diener – Nawang Dorje – Nima Dorje – Ernst Forrer – Albin Schelbert

8. Manaslu – 8163 m – Nepal – 9 maggio 1956 – Toshia Imanishi – Gyalzen Norbu

9. Nanga Parbat – 8125 m – Pakistan – 3 luglio 1953 – Hermann Buhl

10. Annapurna – 8091 m – Nepal – 3 giugno 1950 – Maurice Herzog – Louis Lachenal

11. Gasherbrum I – 8068 m – Cina/Pakistan – 5 luglio 1958 – Andrew Kauffman – Peter Schoening

12. Broad Peak – 8047 m – Cina/Pakistan – 9 giugno 1957 – Hermann Buhl – Kurt Diemberger – Marcus Schmuck – Fritz Wintersteller

13. Gasherbrum II – 8035 m – Cina/Pakistan – 8 luglio 1956 – Josef Larch – Fritz Moravec – Hans Willenpart

14. Shisa Pangma – 8027 m – Cina – 2 maggio 1964 – Dieci scalatori guidati da Hsu Ching