Nuove stelle nell’Olimpo della ristorazione

Nuove stelle nell’Olimpo della ristorazione

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6 stelle Michelin per la ristorazione Valtellinese

Ieri, 4 novembre 2014, presso il Principe di Savoia di Milano, si è tenuta la serata di presentazione della nuova Guida Michelin 2015. Un evento annuale che suscita curiosità nel pubblico e speranza e ansia negli chef italiani che confidano di ricevere, prima o poi, l’agognato invito per ritirare la casacca da chef più ambita d’Italia. Una casacca da cuoco nuova di zecca con ricamato il nome dello chef e il ristorante presso cui si esercita la professione nonché, ovviamente, il simbolo più desiderato in cucina: la stella Michelin.

La 65° edizione della Guida Michelin racchiude in sé ben 6.500 indirizzi distribuiti in 2.000 comuni italiani. Nella guida sono indicati gli 8 ristoranti che hanno conseguito le tre stelle, i 39 a due stelle e ben 285 a una stella. 27 sono le new entry che hanno ottenuto la prima stella Michelin. Nella guida sono riportati, inoltre, anche 296 Bib Gourmand, ossia i ristoranti con cucina di qualità a carattere regionale il cui menù completo viene servito a un costo inferiore alle 30-35 € e che sono situati in località turistiche o in città capoluogo e i 1.330 esercizi che offrono un pasto a meno di 25 €. Tra le novità spiccano il ristorante Macelleria Damini di Arzignano (VI), una vera e propria macelleria con pochissimi coperti che serve carne cruda e il Damburger, un hamburger realizzato con pregiati tagli di anteriora, e il ristorante Iyo di Milano, dove lo chef Haruo Ichikawa, primo chef giapponese stellato in Italia, prepara un sushi fushion con filetti di salmone, uova di quaglia, uova di salmone e tartufo bianco.

Sono per noi motivo di orgoglio i cinque ristoranti valtellinesi che si sono visti riconfermare il riconoscimento Michelin e la new entry nel mondo stellato, anche se poi tanto novità non è. I nostri complimenti, quindi, vanno ai confermati (in rigoroso ordine geografico partendo dalla sorgente dell’Adda e seguendo il suo scorrere per poi risalire la Valchiavenna) Chalet Mattias di Livigno, Gimmy’s di Aprica, La Presèf di Mantello, la Lanterna Verde di Villa di Chiavenna e il Cantinone di Madesimo, nonché alla new entry Umami di Bormio il cui chef Antonio Borruso ha, però, ottenuto già una stella con Il Gimmy’s di Aprica.