“Come una macchia di cioccolato”: la dislessia

“Come una macchia di cioccolato”: la dislessia

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Storie diverse sulla dislessia

Alex, Marta, Elia, Tommaso, Sara, Andrea, Davide, Alice e la dislessia. Ragazzi diversi, con storie diverse, ma tutti alle prese con le varie facce dello stesso problema: la dislessia. Attraverso il racconto delle loro esperienze le autrici dimostrano che trovare una soluzione è possibile, a tutte le età. Ne risulta un affresco curioso e affascinante, un’ottima occasione per persone dislessiche, insegnanti e genitori per riflettere e scoprire i volti nascosti di un tema di cui sempre più spesso si parla a scuola. Una scoperta comune, la dislessia, che diventa compagna di viaggio non invitata di otto giovani vite, raccontate in questo libro da chi, occupandosi della loro riabilitazione, sa di non poterlo fare senza mettersi in ascolto della persona e della sua storia, fatta di sofferenza e forza, di ricordi e di speranze. Le storie narrate, così simili e così diverse fra loro, diventano occasione per riflettere su temi che spesso si accompagnano alla dislessia: la paura di non essere “normale”, la difficoltà d’incontro con insegnanti e compagni, il duro scoglio dell’orientamento scolastico, la sofferenza emotiva, la preoccupazione dei genitori, il coraggio di credere nelle possibilità di cambiamento. Ma sopra a tutto sta l’invito a rispettare “l’essere speciale” che c’è in ogni persona: non a caso quelle presentate sono storie non di una generica dislessia ma, appunto, di dislessie, ciascuna individuale e unica.

Tratto dal libro sulla dislessia “L’età giusta per la riabilitazione”.

Quando incontriamo per la prima volta i genitori di ragazzi o bambini con difficoltà di apprendimento ci accorgiamo subito che, per loro, la variabile “tempo” assume un ruolo fondamentale: è troppo tardi per la riabilitazione? Ho perso del tempo? Oppure sono troppo ansioso e mi sono rivolto troppo presto agli specialisti? Qual è l’età migliore per intraprendere un percorso riabilitativo? Fino a non molti anni fa, spesso veniva sconsigliato un percorso riabilitativo dopo gli 8-9 anni perché si riteneva di essere poco efficace; studi più recenti confermano invece l’efficacia del percorso riabilitativo anche in ragazzi più grandi delle scuole medie e superiori. Sono ancora poche le esperienze riabilitative con gli adulti; le nostre, seppur non numerose e quindi non statisticamente significative, sono sicuramente positive e ci fanno dire che la riabilitazione non è mai un treno perso. Desideriamo dirlo così: “Non si diventa vecchi, perché ci è piovuto addosso un certo numero di anni: si diventa vecchi perché si sono abbandonati i propri ideali. […] Giovane è colui che è capace di stupore e meraviglia. Come il bambino insaziabile egli si domanda: e poi? Egli sfida gli avvenimenti e trova gioia nel gioco della vita. Voi siete giovani, quanto lo è la vostra fede. Vecchi come il vostro dubbio. Giovani come la vostra fiducia in voi stessi. Giovani come la vostra speranza. Vecchi quanto il vostro abbattimento. Rimarrete giovani, finché vi conserverete recettivi. Recettivi a ciò che è bello, buono e grande. Recettivi ai messaggi della natura, dell’uomo, dell’infinito”. Generale Douglas MacArthur, dal discorso ai cadetti di West Point (1945) Roberta Donini Psicologa, psicoterapeuta, perfezionata in psicopatologia dell’apprendimento. Federica Brembati Dottoressa in Scienze dell’Educazione, pedagogista clinico, perfezionata in psicopatologia dell’apprendimento e in valutazione e interventi familiari. Da anni lavorano insieme per la realizzazione di progetti relativi alle difficoltà scolastiche e hanno concretizzato la loro collaborazione nella costituzione dello Studio Abilmente di Cassano d’Adda. Si occupano di diagnosi e riabilitazione dei disturbi specifici di apprendimento e svolgono attività di ricerca e formazione. Hanno curato la realizzazione del filmato “Come una macchia di cioccolato”: “raccontarsi per raccontare la dislessia”.